Concorde Affaire '79 - 1979

Regista: Ruggero Deodato
Casa di produzione: Dania Film
Paese di produzione: Italia (anche se girato a Martinica, New York, Parigi e Londra)
Musiche: Stelvio Cipriani
Produttore: Mino Loy, Luciano Martino

CAST
James Franciscus: Moses Brody
Mimsy Farmer: Jean Beneyton
Edmund Purdom: Danker
Van Johnson: capitano Scott
Francesco Carnelutti: copilota
Robert Kerman: capo-operatore Kelman
Venantino Venantini: Forsythe
Joseph Cotten: Milland
Ottaviano dell'Acqua: John, scagnozzo di Forsythe
Renzo Marignano: Martinez, segretario di Milland
Peter Boom: giornalista
Francisco Charles: George

Avete presente quando si cerca di copiare un'opera di maggiore successo, soprattutto made in USA, ma avendo dei costi di produzione bassi e il bisogno di ingegnarsi?
Questo è il caso di Concorde Affaire '79, un film low-budget, ma che incredibilmente riesce a farsi guardare fino alla fine. Ed è incredibile cosa si possa trovare nel cinema italiano ai suoi massimi livelli, dato che i creatori di questa pellicola hanno girato il film senza mai vedere una scena dell'orribile e scarsamente recitato Airport 1979. Ma soprattutto lo sperare di incassare una fortuna al botteghino per la popolarità dei precedenti 3 films su Airport.
Risultato? 96° miglior incasso della stagione cinematografica 1978-1979 in Italia.

Trama
Il giornalista Moses Brody riceve una telefonata dalla sua ex-moglie, una collega giornalista, che afferma di avere una grande storia da raccontare nelle Antille.
Quando arriva, viene uccisa. Mentre indaga sulla sua morte, si imbatte nel caso a cui stava lavorando: un aereo di linea Concorde precipitato, sabotato da una compagnia aerea, i cui affari sudamericani sono messi a repentaglio dagli aerei Concorde.
Scava più a fondo e scopre che la hostess è sopravvissuta allo schianto nell'oceano, ma è trattenuta da dei criminali che ricattano la società, responsabile dello schianto.
Il sito dell'incidente viene tenuto segreto e le autorità non credono alla sua storia, senza le prove adeguate. Da solo, Brody cerca di salvare la hostess dai suoi rapitori e, mentre lo fa', scopre che un altro volo Concorde da Londra è stato sabotato per schiantarsi allo stesso modo. La corsa contro il tempo per ottenere le informazioni a Londra e prevenire l'incidente riesce a salvare il volo e i loro passeggeri, con una tensione alla pari di una pellicola di Hitchcock.

Un cast di vecchie stelle, una trama traballante e un Deodato competente sulla sedia da regista. Nonostante il titolo del film è simile ad Airport 1979, qui siamo 10 volte superiori al livello degradante dell'ultimo titolo della saga di Airport.
Amate James Bond? Vi consiglio caldamente di spendere una ventina di minuti a guardare i luoghi, le scene sott'acqua, i combattimenti e gli inseguimenti: sembrano uscite dai Pinewood Studios.
Effetti speciali discreti (la scena del Concorde che atterra all'aeroporto è realizzata in miniatura, compresi i mezzi di soccorso), ma i lavori della fotografia, sia di Federico Zanni che di Gianlorenzo Battaglia, sono risultati abbastanza buoni (appena sopra alla soglia del "discreto"), riuscendo a rendere realistica la scena dell'atterraggio del Concorde, ma solo se la si guarda in una stanza al buio... con la luce non convince affatto.
Passando ai personaggi, sembra che il cattivo di turno, Joseph Cotton, sia stato espulso dalla sua casa di cura e tirato fuori con la forza dal suo letto per sedersi all'interno di una scrivania e borbottare senza senso. Van Johnson sapeva che era lì solo per un cameo e si è divertito con la sua parte. James Franciscus entrato bene nel ruolo di protagonista, scopiazzando il celeberrimo Jones nei modi di fare.
Passando alle musiche, Stelvio Cipriani si è dato da fare per creare delle musiche che ci entrano a pennello in una qualsiasi pellicola thriller d'azione: aumentano la tensione nello spettatore, che alla fine si sgonfierà quando il Concorde atterrerà integro, concludendo senza ulteriori spargimenti di sangue il film.

Perché bisogna vedere assolutamente questa pellicola?
I motivi sono tanti. La Universal fece causa al regista e alla casa produttrice, poiché la pellicola uscì contemporaneamente nelle sale mondiali. Per girare le scene sott'acqua è stato utilizzato uno squalo di gomma, per risparmiare... anche nelle locations, che almeno sono da cartolina.
10 volte più convincente, rispetto all'ultimo capitolo della saga di Airport, grazie al lavoro impeccabile di Deodato e alle musiche di Cipriani.


Ci si vede alla prossima, cari amici del blog.

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